ACCOGLIERE LA VITA: NASCERE CON L'OSTETRICA

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- cosa realmente accade durante il travaglio

lunedì 27 agosto 2012


 
La gravidanza e il puerperio sono momenti estremamente importanti nella vita di una donna. In queste fasi di vita si verifica la soddisfazione di un istinto primario, si assiste alla realizzazione della femminilità e all’affermarsi di un destino atteso fino dall’infanzia. In concomitanza alla nascita del bambino la donna dovrà affrontare numerosi cambiamenti a livello psicologico come: la riorganizzazione della propria personalità in funzione della rielaborazione del rapporto con le proprie figure genitoriali (soprattutto la madre), l’acquisizione del ruolo materno, l’emergere di rappresentazioni mentali contraddittorie legate al bambino e a lei stessa,  l’attivazione del sistema di accudimento.

Particolari condizioni di rischio (psicologico, psicosociale, ostetrico-ginecologico) possono in alcuni casi interferire su questi processi provocando lo sviluppo dei quadri psicologici della perinatalità. Da stati di sofferenza esistenziale e transitoria, fino a vere e proprie sindromi psicologiche, le psicopatologie che si possono sviluppare nel puerperio sono suddivise solitamente in: Maternity Blues (incidenza dal 30% all’80%), Disturbo da Stress Post-Traumatico Postnatale (2-3%), Depressione Post-Partum (13%) e Psicosi Puerperale (1-2 casi su 1000).

Negli ultimi anni numerosi autori stanno dimostrando come uno stato di malessere psicologico nella puerpera possa influenzare negativamente la relazione madre-bambino con una possibile ricaduta sullo sviluppo psico-affettivo del bambino stesso. Le osservazioni delle interazioni madre-bambino evidenziano come le madri depresse non siano emotivamente disponibili nei confronti dei loro bambini, non riescano a “rispecchiare” il comportamento del neonato e a “sintonizzarsi” con lui, il loro gioco appare sporadico, interrotto e caratterizzato da un basso tono emotivo.

Altre ricerche, protratte fino all’età adolescenziale e adulta di figli di madri che hanno sofferto di Depressione Post-Partum, hanno evidenziato un aumento dell’incidenza di sindromi ansiose e depressive anche di tre volte maggiori rispetto ai gruppi di controllo.

In quest’ottica nel febbraio 2008 si è costituita un’equipe congiunta formata da personale territoriale e ospedaliero del Dipartimento Materno Infantile e del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL 2 Savonese, che ha partecipato al progetto ministeriale “Sostegno alla genitorialità a rischio e prevenzione del disadattamento infantile”, promosso e coordinato dal Prof. Ammaniti dell’Università la Sapienza di Roma. Grazie alla partecipazione a questo progetto di ricerca si è potuto mettere in atto uno screening preventivo e un intervento di rete interdipartimentale con livelli differenziati a seconda delle problematiche della donna e con il coinvolgimento di diverse figure professionali.

In questa ricerca è stata fondamentale la figura professionale delle ostetriche le quali hanno effettuato il reclutamento e la somministrazione dell’Intervista sulla Gravidanza: grazie alla loro  notevole esperienza sul campo e alle loro ottime capacità empatiche tutte le donne contattate hanno partecipato al progetto di ricerca (166 su 166).

La ricerca “Sostegno alla genitorialità a rischio e prevenzione del disadattamento infantile” si è svolta presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia l’Ospedale San Paolo di Savona diretto dal Prof. Garzarelli e il reclutamento è stato effettuato durante la gravidanza. I risultati della ricerca hanno evidenziato un campione così distribuito: l’8,4% delle donne presentava un rischio di sintomatologia depressiva, il 13,3% presentava uno o più fattori di rischio psicosociale e le gestanti con un rischio doppio (psicosociale e depressivo) erano il 3,6%.

La bassa incidenza di rischio depressivo e psicosociale individuato nel campione di studio probabilmente è dipesa: da un lato dal fatto che il campione reclutato provenisse in gran parte dalla zona cittadina e avesse per la maggior parte un buon livello di istruzione e socio-economico e dall’altro dalla presenza di una rete di sostegno alla genitorialità, consolidata negli anni nei servizi sociali e sanitari che intervengono sulla gravidanza, sul puerperio e sulla tutela dei minori.

Partendo dai risultati di questa ricerca del 2008/2009 e dalla nascita di un sistema di rete interdipartimentale formato da differenti figure professionali, a partire dal mese di Settembre 2012 inizierà il nuovo progetto di ricerca per la prevenzione delle psicopatologie della perinatalità “Sostegno e tutela alla maternità. Un progetto longitudinale”. Il nuovo progetto di ricerca vedrà la collaborazione del Dipartimento Materno Infantile, del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze, del Dipartimento di Cure Primarie della ASL 2 Savonese e dell’Università degli Studi Milano-Bicocca. La “Fondazione A. De Mari” contribuisce finanziariamente alla realizzazione del progetto

Il nuovo progetto di ricerca prevede l’accompagnamento del campione individuato di donne dalla gravidanza al compimento del primo anno di vita del bambino. Saranno effettuati quattro differenti incontri con le future/neo madri: durante il terzo trimestre di gravidanza, al terzo mese di puerperio, al nono mese di puerperio e al quattordicesimo. Durante questi incontri saranno somministrati alcuni test e interviste e saranno effettuate delle videoregistrazioni di interazioni libere di gioco della madre con il suo bambino.

Il progetto di ricerca prevede la partecipazione di differenti figure professionali come: psicologi, psichiatri, ginecologi, pediatri e ostetriche. Anche in questo caso la figura dell’ostetrica ricopre un ruolo fondamentale, soprattutto nel reclutamento del campione di ricerca, che sarà effettuato in tutta la provincia di Savona, nei reparti di Ostetricia e Ginecologia e nei Consultori. Le ostetriche, individuate le donne disponibili a partecipare al progetto, effettueranno un’accurata intervista anamnestica per individuare il rischio psico-sociale. Successivamente nel post-partum, le interviste e le videoregistrazioni saranno compiute da un team di psicologi composto dal Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze e dal Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi Milano-Bicocca. Quest’ultima si occuperà particolarmente dell’analisi dei dati e della decodifica dei video.

La ricerca “Sostegno e tutela alla maternità. Un progetto longitudinale”, grazie alla sua metodologia si pone l’obiettivo di valutare: la continuità dello stato depressivo della donna dalla gravidanza al puerperio, l’incidenza e l’influenza dell’ansia in gravidanza su possibili psicopatologie nel puerperio fra cui la depressione post-partum, i fattori di rischio e di protezione che maggiormente incidono sul campione di ricerca, come lo stato psicologico della donna nel primo anno di vita del bambino possa influire sugli stati di interazione e sulla regolazione affettiva madre-bambino considerati lungo tutto il periodo, come i tratti di personalità o disturbi di personalità della donna possano influenzare e caratterizzare l’interazione madre-bambino e i modelli operativi interni dell’attaccamento materni e dell’attaccamento del bambino alla madre nel gruppo di controllo e nel gruppo a rischio.

 

Dott. Antonio Maria Ferro

Medico, Psichiatra, Direttore Scientifico del Centro di Valenza Regionale per i Disturbi dell’Adolescenza e del Comportamento Alimentare di Natura Psichica, Ospedale S. Corona, Pietra Ligure (SV)

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