ACCOGLIERE LA VITA: NASCERE CON L'OSTETRICA

- dal parto in casa al parto in ospedale

- come ridurre il dolore del travaglio senza farmaci e quale miracoloso ruolo possono giocare tatto e massaggio

- cosa realmente accade durante il travaglio

lunedì 23 luglio 2012


Chi è Ina May Gaskin
Il 12 ottobre 1970 un gruppo di hippies lasciò San Francisco con l’intenzione
di comprare un terreno e costruirci una comune. Viaggiarono assieme attraverso
gli Stati Uniti e si stabilirono a Summertown, TN.  Durante il viaggio, queste famiglie iniziarono ad avere figli; le donne li davano alla luce aiutandosi a vicenda. Una di loro, in particolare, era profondamente interessata alla nascita e alle storie ad essa collegate, fin da quando era bambina. Ina May Gaskin,  autrice di Spiritual Midwifery (il libro che diede inizio al movimento delle levatrici negli Stati Uniti), è stata definita la “più grande ostetrica del mondo”. E’ l’unica levatrice a cui sia stato dato il nome di una manovra, la manovra Gaskin appunto, che aiuta i medici a risolvere una complicanza del parto chiamata "distocia di spalla."  Il secondo libro di Ina May’: Ina May’s Guide To Childbirth (Bantam, 2003) è la maggior fonte di informazione e il più importante libro mai scritto riguardo alla nascita. 
IMG: Un’ostetrica fornisce assistenza ed educazione prenatali, aiuta le donne al momento del parto e si occupa di entrambi, madre e figlio, durante il periodo postpartum. Negli ospedali a volte alcunie di queste mansioni sono svolte dalle infermiere o dai pediatri. 
Come è diventata levatrice?
IMG: Il mio primo parto è avvenuto nel 1966,  ed ero molto sorpresa di scoprire, come madre del primo figlio, che il mio ginecologo non aveva alcuna voglia di permettere al mio bambino di venire al mondo senza l’intervento medico. Questo perché aveva intenzione di utilizzare il focipe (sia che fosse davvero necessario oppure no), perché a quell’epoca la maggior parte degli ostetrici degli Stati Uniti ritenevano che fosse più sicuro per la madre e per il bambino piuttosto che lasciare che il processo del parto avvenisse in modo naturale. Questa convinzione fu ovviamente rivista alcuni anni dopo, ma io non avevo scelta nel caso di quel parto specifico. Siccome ero lauerata in letteratura inglese ero al corrente che molte donne e bambini avevano subito danni a causa dell’uso del forcipe. Inoltre, ero sicura del fatto che il corpo delle donne potesse funzionare molto meglio di quanto fosse stato insegnato al mio ginecologo. Tutta quell’esperienza veramente mi aprì gli occhi riguardo a quanto poco
pesassero nelle procedure e nelle idee dell’ostetricia i reali dati scientifici. Più o meno a quell’epoca avevo sentito alcune donne raccontare le loro storie di parto in casa. Invariabilmente si trattava di storie illuminanti. Ero affascinata da queste donen che aevano trovato i modi per dare alla luce i loro figli a casa – la maggior parte di loro avevano insistito per avere accanto un’amica, guarda caso una levatrice, durante il travaglio. Dopo aver sentito un paio di queste storie sapevo che avrei voluto partorire in casa anch’io e che se avessi trovato il modo, sarei diventata io stessa una levatrice. Non passò molto tempo che ebbi l’occasione di partecipare al primo parto. La donna rifiutò di andare in ospedale e volle che restassi accanto a lei. Il marito era preparato per prendere il bambino. Fui abbastanza fortunata da incontrare quello che mi sembrò un travaglio breve e relativamente facile che terminò nella nascita di un bambino perfettamente sano. Non ebbi tempo per preoccuparmi durante il travaglio perché avvenne tutto velocemente. C’erano parecchie altre donne che erano a conoscenza di quel parto, e quando terminò, sembravano pronte a considerarmi una levatrice. Così, una dopo l’altra, quelle donne diedero alla luce i loro figli, e dopo la nascita del terzo mi venne offerto un seminario sul parto d’emergenza da un ostetrico generoso. Quel seminario mi preparò alla nascita del quarto bimbo, che ebbe bisogno della
rianimazione alla nascita e ad aiutare la madre, a cui fu necessario bloccare un’emorragia..
Come arrivò alla formulazione della manovra Gaskin?
IMG: Circa sei anni dopo che avevo iniziato ad assistere ai parti in casa, ebbi l’occasione di andare in Guatemala per fare del lavoro di sviluppo in seguito a un tremendo terremoto. Mentre ero là, incontrai una levatrice che era supervisore delle levatrici indigene di quell’area. Queste levatrici indigene erano troppo povere per avere accesso alla scuola, perciò erano analfabete. Tuttavia, la levatrice distrettuale, che aveva imparato il mestiere in Belize, secondo le direttive del modello britannico, mi disse che le levatrici indigene avevano una tecnica migliore di quella che le avevano insegnato quando si trattava di affrontare una delle più temute complicanze, quando la spalla del bambino rimane incastrata dopo l’uscita della testa. Mi disse che invece che girare e cercare
di ruotare il bambino, loro semplicemente chiedevano alla madre di girarsi dalla posizione di schiena e mettersi a quattro zampe con la schiena inarcata. Questo cambiamento di posizione generalmente risolve il problema delle spalle incastrate e la madre è in grado di spingere il bambino e farlo uscire senza altri interventi. Solo occasionalmente, si rendono necessarie altre manovre. Hop sentito diversi ostetrici dire che il cambio di posizione era la sola tecnica che liberava un bambino incastrato male.
Quali sono le sfide attuali delle levatrici?

IMG: Attualmente, negli Stati Uniti, le levatrici seguono solo il 10 percento delle nascite. Circa l’uno percento di queste avviene in casa. Quando si parla di percentuali così basse di parti assistiti dalle levatrici e fuori dagli ospedali, si pone automaticamente il grande problema della paura e dell’ignoranza riguardo al permettere che il travaglio e il parto procedano senza interferenze. La maggior parte delle infermiere e dei medici non hanno mai occasione di assistere a un parto indisturbato durante il loro tirocinio. Questo rende improbabile che permettano che avvenga, anche se nei loro ospitali permettessero alcune deviazioni rispetto al normale modo di procedere. Si aggiunga a questo il profitto dell’industria medica, con poca o nessuna responsabilità all’interno del sistema, e una situazione in cui le compagnie di assicurazioni e le catene ospedaliere hanno maggiore influenza nella creazione delle politiche mediche in certe aree di quanta ne abbiano gli stessi medici (e sicuramente non le levatrici), ed ecco la ricetta da cui si ottengono troppi parti medicalizzati e livelli di mortalità e morbilità di madri e bambini che stanno peggiorando invece di migliorare. Sia a livello nazionale sia internazionale, la più grande sfida riguarda il fatto che le donne di questa generazione (per la maggior parte) non nutrono più una sana paura nei confronti della chirurgia non necessaria. Questo apre la porta a un costante aumento dei parti cesarei, che sempre di più viene eseguito per motivi non di natura medica, anche se dati attendibili mostrano che questo trend potrebbe triplicare o quadruplicare le morti delle madri. Mentre i cesarei aumentano sempre di più, le conoscenze ostetriche che un tempo erano considerate essenziali non possono più essere trasmesse alla futura generazione di medici, e con la perdita di queste conoscenze certi tipi di nascite che un tempo potevano essere fatte per via vaginale, devono essere cesarei a causa della mancanza di preparazione ostetrica.
[…]Perché il travaglio è importante?
IMG: Il travaglio è importante perché durante il travaglio sia il corpo della madre sia quello del bambino vengono preparati alla nascita. I livelli di certi ormoni salgono e scendono durante il travaglio. Per esempio, l’ossitocina della madre sale vistosamente un attimo prima che il corpo del bambino venga espulso dal suo corpo. Questo la protegge dalle emorragie postpartum. Alti livelli di ossitocina nella madre (che sono accompagnati da alti livelli anche nel bambino) prepara il sistema nervoso di entrambi ad accordarsi reciprocamente. Questo crea un periodo di speciale “sensitività” durante il quale questi particolari ormoni restano ad alti livelli in un parto indisturbato e questo momento trascorre al meglio se madre e figlio rimangono in contatto “pelle a pelle” mentre il piccolo inizia ad annusare e cercare il seno materno o semplicemente i due si osservono e si adorano reciprocamente. L’euforia che segue a un travaglio non medicalizzato è un momento davvero speciale per chiunque abbia il privilegio di assistervi. E ancor meglio è per chi lo vive direttamente. Quando la madre vive il travaglio, ha anche livelli elevati di beta endorfina. Quest’ormone stimola il rilascio di un altro ormone, la prolattina, che prepara il corpo alla produzione del latte e contemporaneamente prepara i polmoni del bambino per una respirazione più efficiente. Ancora, il travaglio dà una bella strizzata alla schiena del bambino, cosa che aiuta ad asciugare i suoi polmoni e a renderli pronti a respirare l’aria del mondo esterno. I bambini nati col cesareo hanno generalmente polmoni più bagnati, cosa che può comportare la necessità di una
maggior assistenza per la respirazione.
Quali sono le recenti statistiche riguardanti il parto in America? Che percentuali di parti cesarei? CI saranno mai cambiamenti?
Attualmente negli Stati Uniti sono in crescita tanto la mortalità delle madri quanto quella infantile. I livelli di morte materna non sono migliorati, secondo il Centro per il controllo delle malattie, dal 1982.  E’ un lungo periodo senza progressi, a dispetto di tutte le innovazioni tecnologiche che sono state introdotte da allora. Parte del problema in questo settore è che gli Stati Uniti non hanno mai creato un sistema di riferimento adeguato dei dati per scoprire quali errori potremmo aver fatto, così da analizzarli e proporre politiche che riducano la probabilità di ripeterli. Il Regno Unito ha un sistema di questo tipo fin dal 1952, che probabilmente è il motivo per cui il loro dato sulla mortalità materna è significativamente inferiore del nostro. Non sono a conoscenza di un altro paese Europeo in cui la classificazione delle morti materne sia fatta secondo un sistema pianificato, ma si tratta di qualcosa che da noi viene fatto in ogni singolo stato. Non c’è una revisione ed è meno probabile che venga fatta un’autopsia rispetto ai paesi Europei. L’organizzazione mondiale per la sanità ha riportato nel 2003 che altre 30 nazione avevano indici di mortalità materna inferiori rispetto agli Stati Uniti. E’ un dato anche più negativo se si considera che la maggior parte di questi paesi hanno sistemi di assistenza sanitaria in cui la responsabilità è interna. Significa che c’è una probabilità molto maggiore che le morti materne vengano contate rispetto a quanto accade negli Stati uniti. In cui gli epidemiologi dei Centri per il controllo delle malattie hanno riferito che le morti materne sono “per la maggior parte non documentate”. L’indice di cesarei negli Us era stato ultimamente fissato al 29.1% che rappresentava un aumento piuttosto stretto rispetto all’anno precedente. L’organizzazione mondiale della sanità stabiliva intorno al 10-15% l’indice ideale di cesarei, perché quando questo dato super
di molto il limite superiore comincia a rappresentare un pericolo e non più un fattore di sicurezza per le madri e per i bambini.
Quali sono le tre cose che dice alle sue clienti incinte?
IMG:
1-Ricordate che siete fatte bene almeno quanto qualsiasi scimmia.
2-Non dimenticate di portare al travaglio il vostro senso dell’umorismo.
3-Sorridere mentre la testa del vostro bambino sta uscendo aiuta a rilassare il
perineo e rende più improbabile che vi mettiate a piangere. 

Nessun commento:

Posta un commento