La gravidanza e il puerperio sono momenti estremamente
importanti nella vita di una donna. In queste fasi di vita si verifica la
soddisfazione di un istinto primario, si assiste alla realizzazione della
femminilità e all’affermarsi di un destino atteso fino dall’infanzia. In concomitanza
alla nascita del bambino la donna dovrà affrontare numerosi cambiamenti a
livello psicologico come: la riorganizzazione della propria personalità in
funzione della rielaborazione del rapporto con le proprie figure genitoriali
(soprattutto la madre), l’acquisizione del ruolo materno, l’emergere di
rappresentazioni mentali contraddittorie legate al bambino e a lei stessa, l’attivazione del sistema di accudimento.
Particolari condizioni di rischio (psicologico, psicosociale,
ostetrico-ginecologico) possono in alcuni casi interferire su questi processi
provocando lo sviluppo dei quadri psicologici della perinatalità. Da stati di
sofferenza esistenziale e transitoria, fino a vere e proprie sindromi
psicologiche, le psicopatologie che si possono sviluppare nel puerperio sono
suddivise solitamente in: Maternity Blues (incidenza dal 30% all’80%), Disturbo
da Stress Post-Traumatico Postnatale (2-3%), Depressione Post-Partum (13%) e
Psicosi Puerperale (1-2 casi su 1000).
Negli ultimi anni numerosi autori stanno dimostrando come uno
stato di malessere psicologico nella puerpera possa influenzare negativamente
la relazione madre-bambino con una possibile ricaduta sullo sviluppo
psico-affettivo del bambino stesso. Le osservazioni delle interazioni
madre-bambino evidenziano come le madri depresse non siano emotivamente
disponibili nei confronti dei loro bambini, non riescano a “rispecchiare” il
comportamento del neonato e a “sintonizzarsi” con lui, il loro gioco appare
sporadico, interrotto e caratterizzato da un basso tono emotivo.
Altre ricerche, protratte fino all’età adolescenziale e
adulta di figli di madri che hanno sofferto di Depressione Post-Partum, hanno
evidenziato un aumento dell’incidenza di sindromi ansiose e depressive anche di
tre volte maggiori rispetto ai gruppi di controllo.
In quest’ottica nel febbraio 2008 si è costituita un’equipe
congiunta formata da personale territoriale e ospedaliero del Dipartimento
Materno Infantile e del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL 2 Savonese, che
ha partecipato al progetto ministeriale “Sostegno alla genitorialità a rischio
e prevenzione del disadattamento infantile”, promosso e coordinato dal Prof.
Ammaniti dell’Università la Sapienza di Roma. Grazie alla partecipazione a
questo progetto di ricerca si è potuto mettere in atto uno screening preventivo
e un intervento di rete interdipartimentale con livelli differenziati a seconda
delle problematiche della donna e con il coinvolgimento di diverse figure
professionali.
In questa ricerca è stata fondamentale la figura professionale
delle ostetriche le quali hanno effettuato il reclutamento e la
somministrazione dell’Intervista sulla Gravidanza: grazie alla loro notevole esperienza sul campo e alle loro
ottime capacità empatiche tutte le donne contattate hanno partecipato al
progetto di ricerca (166 su 166).
La ricerca “Sostegno alla genitorialità a rischio e
prevenzione del disadattamento infantile” si è svolta presso il reparto di
Ostetricia e Ginecologia l’Ospedale San Paolo di Savona diretto dal Prof.
Garzarelli e il reclutamento è stato effettuato durante la gravidanza. I
risultati della ricerca hanno evidenziato un campione così distribuito: l’8,4%
delle donne presentava un rischio di sintomatologia depressiva, il 13,3%
presentava uno o più fattori di rischio psicosociale e le gestanti con un
rischio doppio (psicosociale e depressivo) erano il 3,6%.
La bassa incidenza di rischio depressivo e psicosociale individuato
nel campione di studio probabilmente è dipesa: da un lato dal fatto che il
campione reclutato provenisse in gran parte dalla zona cittadina e avesse per
la maggior parte un buon livello di istruzione e socio-economico e dall’altro
dalla presenza di una rete di sostegno alla genitorialità, consolidata negli
anni nei servizi sociali e sanitari che intervengono sulla gravidanza, sul
puerperio e sulla tutela dei minori.
Partendo dai risultati di questa ricerca del 2008/2009 e
dalla nascita di un sistema di rete interdipartimentale formato da differenti
figure professionali, a partire dal mese di Settembre 2012 inizierà il nuovo
progetto di ricerca per la prevenzione delle psicopatologie della perinatalità
“Sostegno e tutela alla maternità. Un progetto longitudinale”. Il nuovo
progetto di ricerca vedrà la collaborazione del Dipartimento Materno Infantile,
del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze, del Dipartimento di Cure
Primarie della ASL 2 Savonese e dell’Università degli Studi Milano-Bicocca. La “Fondazione
A. De Mari” contribuisce finanziariamente alla realizzazione del progetto
Il nuovo progetto di ricerca prevede l’accompagnamento del
campione individuato di donne dalla gravidanza al compimento del primo anno di
vita del bambino. Saranno effettuati quattro differenti incontri con le
future/neo madri: durante il terzo trimestre di gravidanza, al terzo mese di
puerperio, al nono mese di puerperio e al quattordicesimo. Durante questi
incontri saranno somministrati alcuni test e interviste e saranno effettuate
delle videoregistrazioni di interazioni libere di gioco della madre con il suo
bambino.
Il progetto di ricerca prevede la partecipazione di
differenti figure professionali come: psicologi, psichiatri, ginecologi,
pediatri e ostetriche. Anche in questo caso la figura dell’ostetrica ricopre un
ruolo fondamentale, soprattutto nel reclutamento del campione di ricerca, che
sarà effettuato in tutta la provincia di Savona, nei reparti di Ostetricia e
Ginecologia e nei Consultori. Le ostetriche, individuate le donne disponibili a
partecipare al progetto, effettueranno un’accurata intervista anamnestica per
individuare il rischio psico-sociale. Successivamente nel post-partum, le
interviste e le videoregistrazioni saranno compiute da un team di psicologi
composto dal Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze e dal Dipartimento di
Psicologia dell’Università degli Studi Milano-Bicocca. Quest’ultima si occuperà
particolarmente dell’analisi dei dati e della decodifica dei video.
La ricerca “Sostegno e tutela alla maternità. Un progetto
longitudinale”, grazie alla sua metodologia si pone l’obiettivo di valutare: la
continuità dello stato depressivo della donna dalla gravidanza al puerperio,
l’incidenza e l’influenza dell’ansia in gravidanza su possibili psicopatologie
nel puerperio fra cui la depressione post-partum, i fattori di rischio e di
protezione che maggiormente incidono sul campione di ricerca, come lo stato
psicologico della donna nel primo anno di vita del bambino possa influire sugli
stati di interazione e sulla regolazione affettiva madre-bambino considerati
lungo tutto il periodo, come i tratti di personalità o disturbi di personalità
della donna possano influenzare e caratterizzare l’interazione madre-bambino e
i modelli operativi interni dell’attaccamento materni e dell’attaccamento del
bambino alla madre nel gruppo di controllo e nel gruppo a rischio.
Dott. Antonio Maria Ferro
Medico, Psichiatra, Direttore Scientifico del Centro di
Valenza Regionale per i Disturbi dell’Adolescenza e del Comportamento
Alimentare di Natura Psichica, Ospedale S. Corona, Pietra Ligure (SV)